Se avete più di 35 anni vi consigliamo di vedere su Netflix un film che vi farà inevitabilmente fare un salto nel passato con un misto di nostalgia e divertimento; il titolo è “Mixed by Erry” (con la regia di Sidney Sibilia) e racconta l’incredibile quanto vera storia di 3 fratelli napoletani (Enrico, Peppe e Angelo Frattasio) che misero in ginocchio la discografia italiana per mezzo delle famose “cassette di contrabbando”, incidendo cioè dischi famosi su cassette vergini per poi essere vendute ai clienti a prezzi inferiori a quelli di mercato delle loro versioni originali.
Non solo, Enrico (che voleva solo fare il DJ inizialmente) e i suoi fratelli divennero famosi anche per aver praticamente inventato con anni di anticipo una sorta di “algoritmo di Spotify”; siccome i dischi dell’epoca avevano una durata di 45 minuti circa e i nastri erano da 60 minuti, occupavano quei 15 minuti extra inserendo brani simili a quelli dell’album duplicato, in modo da ingenerare una curiosità verso altri artisti magari sconosciuti da chi ascoltava e quindi innescare altri acquisti. Se non si fosse trattato di un’attività illegale (anche se all’epoca assolutamente tollerata) potremmo parlare di loro non come di “pirati” bensì come incredibili divulgatori di cultura musicale.
Il loro business crebbe ad un livello così alto tanto da diventare nel giro di pochi anni “la prima etichetta discografica italiana”, e questo fu proprio la causa poi delle loro disavventure giudiziarie, visto che grazie alle dimensioni dei loro “affari” vennero poi create le leggi contro la pirateria, ed ovviamente i primi ad essere colpiti da tali provvedimenti furono proprio i fratelli Frattasio.
In questo “viaggio” nella vicenda dei Frattasio c’è anche spazio per pensare all’ involuzione del mercato discografico, un business inizialmente prolifico che è pian piano caduto sotto i colpi della pirateria “analogica” prima, “digitale” poi (mp3, peer-to-peer, Napster ecc) ed infine con lo “streaming” che ha dato un colpo di spugna totale, uccidendo sia gli artisti che i “pirati”.
Una storia, come già detto, incredibile la loro, ma anche assolutamente romantica per tutti coloro che nella vita hanno inciso compilation su cassette da regalare poi alle ragazze di cui erano innamorati, approfittando degli spazi sulle copertine per scrivere, oltre ai titoli, qualche frase d’amore con la speranza di catturare il cuore di chi ascoltava.
A pensarci bene, questo film lo consigliamo anche a chi di anni ne ha meno di 35, per scoprire un mondo completamente diverso da quello di oggi, dove la musica non era tutta a disposizione gratis nel palmo di una mano in un cellulare; un mondo dove, quando si acquistava un disco o una cassetta, non si “skippava” all’impazzata in avanti e indietro e ci si prendeva tutto il tempo necessario per dare un valore a ciò che si era acquistato.
Un mondo insomma, dove la musica non si “sentiva ma si “ascoltava”.