ALMANACCO ROCK

Buon Compleanno Keith

Fin dal primo giorno della loro incredibile avventura con i Rolling Stones, Mick Jagger e Keith Richards hanno rappresentato il perno sul quale ruotavano tutti meccanismi creativi, spettacolari ed economici del gruppo.

Charlie Watts, Bill Wyman e il quinto uomo ( Brian Jones, Mick Taylor e Ron Wood) hanno giocato tutti ruoli secondari, a volte importanti per brevi periodi di tempo; ma sono stati proprio i “fratellini” Jagger e Richards che hanno definito l’immagine e il sound della band.

Se sul palco Jagger è il centro dell’attenzione, Keith è l’uomo ombra, se ne sta da un lato come un arcigno e silenzioso luogotenente del rock. A lui competono le progressioni sonore, è lui che detta il passo, indica l’umore, lui che segna il tempo, è sempre lui che copre le spalle all’amico Mick.

Il suo carisma in scena è più sfumato di quello di Jagger, più impalpabile, ma comunque fondamentale.

Con la sua faccia segnata dagli anni e dagli eccessi di ogni genere, Richards è l’eroe con la chitarra tracollante, il demone del suono, l’anima persa tra le note blues e rock.

Il ruolo centrale che Keith occupa sulla scena è un’estensione naturale e turbolenta di intendere la vita anche in privato.

Una vita al limite insomma quella di Keith di cui oggi appunto festeggiamo il compleanno. Ripercorrere la pazzesca e sterminata avventura con gli Stones è impresa ardua e probabilmente ci vorrebbero diversi capitoli di un libro davvero sterminato, ripercorrendo successi, leggende e ogni genere di situazione che abbia segnato uno dei gruppi più straordinari e conosciuti della storia della musica.

Per personaggi come Keith si è detto e scritto davvero tutto, nel bene e nel male: un’esistenza in pieno stile rock, eccessi smisurati, guai seri con la legge, ma la disinvoltura con cui ha affrontato situazioni turbolente non hanno fatto altro che alimentare il suo mito.

Eppure con i suoi limiti, i suoi eccessi, le sue stravaganze Keith Richards è l’ immagine vera del rock ‘n’roll: meno patinata del suo amico Mick, viceversa viscerale, sanguigna, a tratti perdente e persino satanica: una bottiglia di whisky sempre in mano, gli stivali con il tacco alto, jeans che hanno visto giorni migliori, letti sfatti, sesso e droga a volontà, la chitarra sempre a portata di mano, ma un genio ed un talento ineguagliabili.

Una vera icona rock  aldilà del personaggio a volte surreale, buon compleanno Keith, indistruttibile e affascinante leggenda.

Testo di Giuseppe Frascella

Foto di Fabio De Vincentiis