Ore 21:26, le luci si abbassano e si crea un effetto suspence. Un intro musicale e il gioco di luci accentuano un’attesa durata 2 anni per un appuntamento imperdibile, dove fan provenienti da tutta la Puglia e non solo hanno riempito il Palaflorio. Parte la musica e con essa le grida di gioia e felicità da parte del pubblico per dare finalmente il benvenuto, o ben tornato, a Dario e alla sua band che lo accompagna da sempre composta da Dario Della Rossa alle tastiere, Mirko Onofrio al sax, Massimo Palermo alla batteria e Stefano Amato al basso cui si aggiungono per l’occasione il chitarrista Alessandro Stefana e la sezione fiati diretta da Mauro Ottolini e una donna al violino elettronico e al coro. La scaletta comprende il suo ultimo album “Cip!”, disco di platino 2020, e altri brani usciti durante la pandemia come “Baby-Cip!” e “Cheap!”. Tutto il concerto è una grande festa, e Dario intrattiene il pubblico non solo con la sua musica ma anche con i sui “balletti”, nonostante la periartrite. Poi arriva anche il momento nostalgia, segnata da vecchi pezzi: da “La verità” a “Kurt Kobain”, da “Arrivederci tristezza” a “Lamezia Milano”, fino a “Guardia 82” che decide di suonare accompagnato solamente dalla sua chitarra, come ad emulare un falò di fine agosto. Un salto nel passato quindi, quando l’ha cantata tanti anni fa al Giovinazzo Rock Festival e l’ARCI37, tra Supersantos che volavano senza giusta direzione e zanzare impazzite, caratteristiche tipiche di un falò. E a coronare la magia è stato proprio il tappeto di luci dei cellulari come a riprodurre il cielo stellato di quelle sere ormai lontane. È quasi mezzanotte e la serata volge al termine tra bis e cori infiniti per gustare ancora una volta la gioia dei ricordi.
Testo di Silvia De Rosa Fotografie di Nicole Depergola