“Dipingerò l’infinito” Canzoni e racconti di artisti maledetti

“Dipingerò L’Infinito” è un progetto multidisciplinare dove musica e teatro abbracciano ad ampio raggio il tema dell’arte e dell’artista di ieri e di oggi: il lavoro scritto, eseguito ed interpretato da Emanuele Barbati e Antonio Anzilotti De Nitto e dal collettivo artistico internazionale e multidisciplinare L’émancipation, ha visto proprio in questi giorni la rappresentazione presso lo Spazioporto di Taranto.
Il tema del concerto spettacolo nasce dallo studio di alcuni artisti che con la loro vita e le loro opere hanno cambiato la storia dell’arte e della cultura, in particolar modo di quegli artisti cosiddetti “maledetti” vissuti tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento; la loro arte si intreccia con un trascorso travagliato, fatto di esistenze sregolate e personalità dalla grande sensibilità, una vita imperniata di malinconia, noia e insoddisfazione, quello spleen di “baudelairiana memoria” da dove sono nate opere straordinarie e di una ricchezza artistica senza eguali, che hanno legato, come un ponte ideale ed in una congiunzione all’apparenza diversa, quell’epoca a quella presente, dando così un senso assoluto di rappresentare l’arte, capace quest’ultima di fondere, tempi e correnti differenti, fino a giungere al ruolo ed al significato dell’artista di oggi.
Lo spettacolo si concentra soprattutto su grandi artisti e pittori moderni come Vincent Van Gogh e Amedeo Modigliani, non mancando però di includere, in un tentativo più ampio di concetto artistico, altri grandi artisti come Monet, Cézanne, Utrillo, Valadon, Hébuterne e Picasso.
Nello spettacolo si uniscono brani inediti e dalle sonorità indie-pop/brit e monologhi, che accompagnano lo spettatore nelle vite dei grandi pittori ed in quella dell’artista contemporaneo, un personaggio di fantasia che, partendo dall’oggi, conduce lo spettatore, attraverso un linguaggio ed uno stile contemporaneo , alla conoscenza  di questi grandi maestri.
Arte e musica, quel binomio che da sempre affascina: mondi, linguaggi e stili all’apparenza distanti, ma in realtà vicini, forme esteriori da una parte e suoni dall’altra, che uniscono l’elemento materiale a supporto di quello spirituale. D’altro canto gli esempi sono celebri: dallo studio e dalla sperimentazione di Kandiskij, che ha fatto del rapporto tra arte e musica un must, rivelando la forte connotazione tra suoni e colori, questi ultimi capaci di sprigionare un profondo tratto interiore ed effetti sulla psiche, fino ad esperienze più moderne ed attuali, pensiamo all’influenza di Andy Warhol rispetto alla musica degli anni settanta e ad alcune icone rock come i Velvet Underground o David Bowie.
Protagonisti di questo interessante progetto come dicevamo sono Emanuele Barbati e Antonio Anzilotti De Nitto, che insieme, attraverso la loro esperienza, hanno dato vita a questa idea.
Questo progetto porterà gli artisti in giro per tutta l’Italia, dopo la data di apertura tarantina di Spazioporto, a partire da Pescara per poi concludere con due spettacoli in Puglia a Conversano il 6 dicembre e data conclusiva a Sava (Ta) il 27 dicembre.
Emanuele Barbati musicista tarantino dall’indubbio valore ha pubblicato 3 album da solista e ha avuto collaborazioni importanti con artisti come Kaufman, Boomdabash, tra gli altri, condividendo in altre occasioni il palco con musicisti come Tre allegri ragazzi morti, Caparezza, Max Gazzè, Subsonica. Vanta anche esperienze letterarie ed è da sempre impegnato in campo sociale ed ambientale.
Antonio Anzilotti De Nitto è un talentuso attore-autore, che inizia la sua carriera molto giovane e vanta già esperienze teatrali importanti: tra gli altri dal 2017 dirige e interpreta  Rukelie e dal 2020 è in tournée con Radici e con Futuro Anteriore ed ha già vinto diversi premi come miglior attore, miglior  corto/progetto teatrale, miglior spettacolo, ottenendo diverse menzioni.
Il lavoro congiunto di questi artisti, da cui è nato questo affascinante format, è la riprova del senso universale dell’arte, che anche nelle sue diverse forme ha quella capacità unica di annullare distanze e differenze.
Testo di  Giuseppe Frascella
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