Maggiore, nuovo singolo “Il Bello che c’è”
“Il bello che c’è” è il nuovo singolo del cantautore Vincenzo Maggiore, disponibile su Spotify e su tutti gli store di musica digitale. Un brano che si distacca dal precedente repertorio del musicista che, per l’occasione, ha affidato produzione e arrangiamento al cantautore e chitarrista salentino Stefano Scuro.
Vincenzo Maggiore è un cantautore pugliese, di Brindisi per la precisione. Si è esibito in apertura a concerti tenuti da Daniele Silvestri, Max Gazzè, Samuele Bersani, Nomadi, Modena City Ramblers, Simona Molinari, Zibba, Samuele Bersani. Ha condiviso il palco con Mario Venuti (Yeahjasì BPF 2016) e Lighea (tour 2010 e 2011 in giro per le piazze del centro e sud Italia).
Ha all’attivo 3 album “Via di Fuga (2014), “Da che mondo è mondo..” (2019) e “Armatura e sentimento” (2022) realizzati con il patrocinio di Puglia Sounds.
Ha partecipato a festival come il MEI – Meeting degli indipendenti, Vulcanica live Festival, Taranto Rock festival, Primo Maggio a Matera, Yeahjasì Brindisi Pop Fest e a concorsi come Premio Fabrizio De Andrè, Premio Bruno Lauzi, Premio Civilia, Arezzo Wave.
Il nuovo brano fresco e di contenuti pop di matrice anglosassone non si distacca dai connotati che riportano alla musica d’autore.
“Il bello che c’è” propone all’ascoltatore un ritornello che rimane impresso in testa, una sorta di slogan dell’ottimismo e del buonumore rispetto ad una serie di problemi più o meno gravi che condizionano la quotidianità. Nel brano riferimento esplicito viene fatto a Zio Albert, uno dei protagonisti della serie di romanzi di Pamela Lyndon Travers “Mary Poppins”. Personaggio che racchiude nella forza della risata la volontà di vivere con la giusta leggerezza, Zio Albert è definito nella canzone come un oppositore del progresso sterile, necessario e alienante che, spesso, conduce a toccare gli abissi più oscuri della mente umana.
“Ho scritto un pezzo semplice, sulla necessità di intravede sempre e comunque “il bello che c’è” – spiega il cantautore – l’ho scritto quasi in maniera scaramantica per ricordarmi che, in caso contrario, si rischia di non venirne a capo. Ho voluto programmare l’uscita nel giorno del mio quarantesimo compleanno per farmi un regalo. Spero di averlo fatto anche a chi avrà voglia di ascoltarlo e di condividerlo”.
“Il bello che c’è” è stato suonato da Stefano Scuro (chitarre e synth), Andrea Miccoli (batteria) e Alessandro Muscillo (basso); registrato presso Cag di Brindisi da Marco Lovato, mixato presso Yeahjasì Spazio Musica da Paolo Montinaro; master a cura di Francesco Guadalupi presso OM Studio.
Canzone allegra, una sorta di inno alla serenità, che nella sua gioia compositiva fa comunque riflettere su come affrontare col giusto spirito le vicende della vita quotidiana, musicalmente apprezzabile e che rimanda alla tradizione vera del cantautorato nostrano.
Articolo di Giuseppe Frascella