Il Gladiatore Russell in concerto a Taranto
Una delle frasi più ricorrenti sentite ieri sera all’interno dell’Arena della Villa Peripato a Taranto era “ma tu, te lo saresti mai aspettato di vedere Russell Crowe dal vivo, qui nella nostra città?”
Ed in effetti, devo ammettere, che anche io mai avrei pensato di poter raccontare e fotografare un concerto del “Gladiatore”, anche perché devo dire che tra tutte le star di Hollywood che conoscevo essere anche musicisti (e mi viene in mente soprattutto Johnny Deep con i suoi Hollywood Vampires che negli ultimi anni si è molto dedicato alla musica), Russell proprio mi mancava.
Ed invece eccolo qui insieme alla band Indoor Garden Party e accompagnato dalla stupenda voce di Lorraine O ‘ Reilly ad eseguire brani tratti dai suoi lavori discografici con una voce profonda ed emozionante e con una band che riesce abilmente a spaziare da brani di matrice rock classico/blues ad atmosfere più raffinate.
Sul palco con lui anche il giovanissimo figlio Charles ad eseguire un paio di brani sia solo che con il padre.
Ovviamente non è mancato un bellissimo momento di intrattenimento “cinematografico” in cui Russell ha raccontato, tramite l’ausilio di un’interprete, di un suo incontro ravvicinato con una tarantola durante le riprese di un film e delle conseguenze derivanti dalle riprese di questo film che Russell stesso consiglia di non vedere!!
Pubblico in visibilio per lui, soprattutto quando invita la gente a lasciare le sedie per congiungersi a lui sottopalco per passare dalla dimensione “teatro” a quella più di concerto rock vero e proprio.
Insieme ai suoi brani originali, alcune cover tra cui Johnny Cash, a cui dice di tenere particolarmente, con “Folsom Prison Blues”, “Romeo and Juliet” dei Dire Straits e “Darling, what have I done” dei The White Buffalo.
Una serata assolutamente da incorniciare, per dire tra qualche anno: “Il premio Oscar Russell Crowe a Taranto? Si, io c’ero”
Si ringrazia l’organizzazione del Orfeo Summer Festival per la gentile collaborazione e la perfetta organizzazione ed un ringraziamento a Alessandra Macchitella e Leo Spalluto.
Fotografie e articolo Fabio De Vincentiis