Anche quest’anno, dodici mesi di Rock sono trascorsi.
Tra grandi ritorni di artisti noti, l’exploit di quelli emergenti, e quelli che preferiscono restare fuori dai nostri network musicali, Puglia Rock vi propone dodici canzoni pubblicate dall’inizio dell’anno ad oggi: non le migliori ma quelle che tra le tante vi consigliamo di ascoltare, laddove non l’aveste già fatto.
One Way Out – LEAP
Con un EP dietro l’altro, i giovani indie londinesi LEAP si stanno facendo strada partendo letteralmente dal basso, e anche grazie al supporto di importanti emittenti radiofoniche, che anche in Italia stanno apprezzando il loro talento.
Con una rispolverata di grunge adattato ai nostri tempi, “One Way Out” è la dimostrazione di avere di fronte un giovane gruppo che sa scrivere delle canzoni orecchiabili, e allo stesso tempo molto efficaci.
Gift Horse – IDLES
Gli IDLES continuano a confermarsi una macchina da guerra musicale, e una delle realtà britanniche più ispirate degli ultimi anni in grado di portare le scomode frontiere del punk alle radio. Dall’ultima fatica “Tangk” è estratto il singolo “Gift Horse”, ipnotico cavallo di battaglia del disco che vede la band nuovamente candidata ai Grammy Awards 2025 per la categoria Best Rock Album.
This Is Nowhere – The Black Keys
Il duo pubblica il dodicesimo album “Ohio Players” come omaggio alla propria terra natìa e ad un gruppo folk anni ’70. Un approccio più vicino al pop ma senza dimenticare le radici blues, porta i Black Keys alla genesi dell’ennesimo lavoro impeccabile della loro carriera, da cui “This Is Nowhere” è uno dei singoli estratti; sarà possibile vederli dal vivo al Rock In Roma 2025.
When We Die (Can We Still Get High?) – Yungblud
In primavera il cantautore britannico da sorprendentemente vita ad uno dei singoli più riflessivi della sua carriera, insieme al rapper americano Lil Yachty. Richiamando le melodie e l’ambientazione sonora di Chris Isaak in “Wicked Game”, Yungblud dimostra la sua capacità di composizione, di polivalenza e più in generale di essere un artista che merita forse una maggiore considerazione.
The Reckoning – Daughtry
Il cantautore americano continua il suo percorso artistico coerente e con un sound lontano da quello dei canoni europei. Con l’ EP The Reckoning, Daughtry oltre a sfoggiare una forma canora e fisica impeccabile, espone al meglio la nuova produzione del rock contemporaneo americano, fatto di mixaggi ed equalizzazioni in grado di dare forte presenza e robustezza alle chitarre. Il singolo The Reckoning è quello che può essere in sintesi etichettato come puro style rock.
Running – Pearl Jam
Il Gruppo di Seattle decide di produrre l’ultimo disco “Dark Matter” con Andrew Watt, negli ultimi anni uno dei nuovi “Re Mida” della produzione musicale.
Si tratta di un disco completo e che suona attuale in uno scenario contemporaneo dove le vecchie leve come i Pearl Jam non sempre riescono a risultare accattivanti alle orecchie di un nuovo pubblico alternativo: il singolo “Running” è quello che tra i vari estratti, rende maggiormente l’idea di tale freschezza.
Negative spaces – Poppy
Il caso Poppy è uno dei più controversi della musica alternative metal contemporanea. Nata come di youtuber, Moriah Rose Pereira ha saputo mescolare l’elettropop al metal non disdegnando scream e sound nu-core. Anche grazie all’ottimo lavoro del produttore Jordan Fish (ex Bring Me The Horizon), la bizzarra cantautrice americana pubblica l’album “Negative Spaces”, in cui la title-track richiama a gran voce il rock delle migliori Hole degli anni Novanta.
In the Modern World – Fontaines DC
Una delle band più chiacchierate nella scena alternative degli ultimi anni, esce dall’ underground e col disco “Romance” apre definitivamente le porte al grande pubblico. Questo però non equivale ad una perdità di qualità e di un suono autentico. “In the Modern World” è la fotografia perfetta della loro visione della società moderna, descritta su un brano che segnerà inevitabilmente la carriera del gruppo irlandese, che di questo passo si prospetta sempre più brillante.
That’s How I’m Feeling – Jack White
Quando si tratta di tornare a fare del rock diretto, Jack White ha pochi rivali. Col disco “No Name” il cantautore newyorkese torna ai nefasti degli esordi dei suoi White Stripes. “That’s How I’m Feeling” potrebbe dare vita a qualche nuovo tormentone iconico, come quello del riff di basso della sua “Seven Nation Army”? Forse no, ma questo singolo non è da meno per energia e potenza sonora.
Sins of my Youth – Kurt Vile
Col suo stile inconfondibile, il cantautore di Filadelfia scrive questa soundtrack per la serie TV Bad Monkey.
Nonostante la sua relativa giovane età (classe ’80), anche in “Sins of my Youth”, Vile rispecchia il suo spirito malinconico e d’autore di altri tempi; l’ennesimo brano a sua firma da ascoltare accompagnati dalla giusta atmosfera.
Over Each Other – Linkin Park
Per quanto il progetto sia da considerarsi differente, per i Linkin Park della nuova co-vocalist Emily Armstrong, l’eredità di Chester Bennington peserà come un macigno ancora per molto tempo.
Dopo un primo singolo troppo rimandante al passato, e dopo il sound metal del secondo singolo “Heavy is the Crown”, con il rock radiofonico di “Over Each Other”, Emily Armstrong dimostra carisma, equilibrio, e il fatto che non si è di fronte ad una cover band.
Alone – The Cure
“Il nuovo disco dei Cure si muove come del ghiaccio a mezzanotte”, non c’è forse frase migliore per descrivere l’ennesimo grande lavoro di Robert Smith e soci; l’iconica rockstar britannica potrà anche cambiare squadra e non essere più giovanissimo, ma quando si tratta di comporre musica, sfoggia una classe senza tempo, e con “Alone”, primo singolo del nuovo disco “Songs of a Lost World”, sembra voler mettere da subito le cose in chiaro.
Tutte le canzoni sono state selezionate “con amore” da Giancarlo Caracciolo a cui va un gigantesco ringraziamento.
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- .Negative spaces – Poppy
- Alone – The Cure
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